lunedì 11 maggio 2015

ERACLITO

ERACLITO 

Eraclito visse ad Efeso intorno al 535 a.C. 
Fu uno dei maggiori pensatori presocratici. Morì intorno al 475 a.C. 
Egli, rispetto ai filosofi precedenti, non enuncia subito la verità ma l'accenna soltanto. Eraclito era anche definito "oscuro" e secondo costui, la ricerca della verità richiedeva un'atteggiamento diverso rispetto agli altri uomini comuni, i quali si affidavano solo alle APPARENZE. Secondo Eraclito, coloro che credono di essere SVEGLI, dormono e coloro che pur ASCOLTANDO, non capiscono. Quest'ultimi vengono definiti DORMIENTI. 
Eraclito voleva conoscere "l'intima natura delle cose, che vuole nascondersi". Il suo viaggio riesce a cogliere il LOGOS, ovvero la LEGGE NASCOSTA. Per Eraclito la realtà è MUTAMENTO INCESSANTE, un fluire continuo, simile a quello dell acque di un fiume che scorrono sempre diverse per coloro che vi s'immergono. L'affermazione "tutto scorre" sintetizza questo aspetto del pensiero di Eraclito, come filosofo del DIVENIRE. La condizione del divenire è l'opposizione tra contrari; ogni mutamento è infatti passaggio da un contrario all'altro ( ad esempio giovani e vecchi). Ogni contrario si oppone all'altro e si sviluppa da esso. Se non esistesse il freddo, non esisterebbe nemmeno il caldo e viceversa. Vi è infatti un livello profondo di accordo, un'armonia nascosta. 
COMPITO DEL SAPIENTE
  • Ricercare tale armonia, la legge del mondo che lega i contrari; questa legge è il LOGOS. 
  • Il logos per Eraclito è: LEGGE, RAGIONE E DISCORSO. 

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