sabato 26 settembre 2015

ZOE' (verbale confronto lavoro in classe)

ZOE'
VERBALE DISCUSSIONE LAVORO IN CLASSE

Il giorno 25 Settembre 2015 tutti i gruppi hanno esposto le proprie scelte ed i propri pareri riguardanti la scheda consegnataci dalla professoressa (vedi ZOE' (verbale lavoro svolto in classe) ).





Questo grafico presenta le percentuali generali delle risposte date da ogni gruppo.
Da esso, si può ben notare che l'intera classe ha definito INDISPENSABILE "essere in buona salute", "amare", "avere un buon amico", "comunicare con gli altri", "essere libero di muoversi", "poter leggere", "pensare", "parlare", "avere la possibilità di esprimere se stessi", "essere istruiti" e "provare emozioni". 
Come si può vedere nel grafico, alcune caselle presentano lo 0%; in quel caso, uno o alcuni gruppi non hanno presentato nessuna scelta riguardo quella casella e hanno dovuto giustificare questo fatto. 

Durante la presentazione delle risposte di ogni gruppo, ci son state diverse discussioni; in particolar modo per "aver libertà di pensiero". Dopo la discussione, si è arrivati alla conclusione che una persona possa avere libertà di pensiero ma ovviamente nei limiti della razionalità.


martedì 22 settembre 2015

ZOE' (verbale lavoro svolto in classe)

Olbia 19/09/2015

Verbale lavori di gruppo

ZOE'

Il giorno 19/09/2015 gli alunni della classe si sono riuniti nei rispettivi gruppi (composti da 4 o più persone).
I singoli gruppi si sono riuniti e la professoressa ha consegnato a ciascun gruppo una scheda. La fotocopia riguardava sempre la lettura fatta il 18/09/2015 di "Zoè".

La consegna della prima scheda era: "Quali sono secondo te gli elementi che concorrono a favori una vita buona? Solo in un secondo momento prova a scegliere, tra quelli che seguono nella tabella, quali ritieni essere indispensabili"

La consegna della seconda scheda era distinguere vivere ed esistere.




A seguito della compilazione di entrambe le schede la professoressa ha chiesto ai singoli gruppi di dare la propria definizione di "Favorevole" - "Indispensabile" - "Vivere" - "Esistere".

Giovanni Petta IVªP 

venerdì 18 settembre 2015

LA SCUOLA (confronto gruppi)

Olbia 17/09/2015

Varbale discussione di classe:

SCUOLA A O SCUOLA B?



Il giorno 17/09/2015 la classe ha lavorato come una Comunità di ricerca.
Tutta la classe si è riunita in cerchio attorno alla professoressa la quale ricopriva il ruolo di "facilitatore" della discussione.
Il tema principale della discussione era : "Scuola A o Scuola B?".
Come spiegato nel precedente verbale di Dalila Gessa la classe si è divisa in tre gruppi: a favore della scuola A, a favore della scuola B o Entrambe.

Il primo gruppo che difende la propria tesi è quello di Martina Mereu. SCUOLA B
Questo gruppo interpreta la scuola B come la società fondata sulla libertà di pensiero che non segue la massa.
a difesa delle loro tesi presentano i seguenti punti:
  • La scuola B è fondata sulla libertà di pensiero
  • La scuola B facilità la creatività nei bambini
  • La scuola A non accetta confronti
  • Essere diversi è normale

Il secondo gruppo che difende le propria tesi è quello di Eleonora Coni. ENTRAMBI
Il gruppo sostiene che per formare la scuola servono sia la Scuola A che la Scuola B
a difesa delle loro tesi presentano i seguenti punti:
  • la scuola A insegna i fatti e la B ti aiuta ad interpretarli
  • Senza l'una non può esistere l'altra. La scuola A insegna un modello di realtà e con la B possiamo criticarlo
  • le due scuole vanno integrate. Bisogna poter interpretare i fatti provati

Il terzo gruppo che difende la propria tesi è quello di Giovanni Petta. SCUOLA A
Come si evince dal documento caricato su questo stesso blog da Rahul Rayner per il gruppo non è stato facile difendere la tesi A. Il gruppo è giunto alla conclusione che le due scuole dovrebbero esistere entrambe.

Dopo aver esposto le posizioni dei vari gruppi si è aperta una discussione con i singoli componenti della classe.
Ora riporto le opinioni dei vari compagni in merito ai tipi di scuola:
  • Sofia Mereu = " dovrebbe esserci un misto delle due scuole"
  • Valeria Sanna = "se si studiasse solo in una scuola di tipo A non si potrebbe verificare la veridicità dei fatti"
  • Maria Grazia Albergucci = " nella A si insegnano i vari avvenimenti ma solo attraverso la B puoi avere una tua opinione su essi"
  • Silvia Cossu= " nella A si studia e attraverso la B puoi argomentare"
  • Martina Mereu sostiene che la B annullerebbe la A
... la domanda a questo punto è diventata un'altra : "La scuola B porta all'anarchia?"

  • Laura Rau sostiene che l'anarchia non esiste perchè all'interno di un gruppo ci sarà sempre un capo.
  • La pensa più o meno allo stesso modo anche Gaia Dau.
dopo esserci soffermati su questo punto la prof ci ha posto una domanda : "Quale dovrebbe essere il ruolo dell'insegnante?"

  • Giulia Murdeu che crede in un mix tra le due scuole afferma che l'insegnante dovrebbe essere influente ma non troppo.
  • Aurora Farina dice che l'insegnante dovrebbe informare
Alla fine del discorso viene chiesto alla classe di esprimere in percentuale quanta scuola A e scuola B dovrebbero esserci.
La classe le rapporta in questo modo:

50 % Scuola A e 50 % Scuola B

Dopo ciò la professoressa di Storia e Filosofia Maria Demuro dice che le due scuole si completano e vanno integrate l'un l'altra.


Giovanni Petta IVªP

ZOE' - ROSSELLA SORBO (lettura e discussione di gruppo)

Olbia 18/09/2015

Verbale lettura e discussione di classe

ZOE'

Il giorno 18/09/2015 la classe ha lavorato come una comunità di ricerca seguendo il metodo di "Philosophy for children".
Tutta la classe si è riunita attorno alla professoressa la quale ricopriva il ruolo di "facilitatore" della discussione. 
Appena riuniti la professoressa ha detto ad Elonora Coni di leggere il seguente testo:


Dopo aver letto il testo la prof ha fatto scrivere a ciascuno di noi cosa significa vivere bene in dei post-stick.
In seguito ha posto la seguente domanda a tutta la classe: "Vivere bene significa essere felici?"
  • Giovanni Petta crede che per vivere bene bisogna essere felici, ovvero in armonia con se stessi e con gli altri.
  • Per Dalila Gessa la felicità  si può raggiungere quando si raggiunge un obbiettivo e va conquistata. Lei sostiene anche che stare bene è diverso da essere felici.
  • Laura Rau dice che essere felici significa vivere bene, praticare l'amore per gli amici e la famiglia.
  • Francesca Savigni pensa che la felicità sia diversa dallo stare bene. Secondo lei la felicità non è stabile ma altalenante.
  • Rahul Ryner dice che stare bene è relazionato allo stare bene con gli altri.
Dopo aver ascoltato le risposte precedenti la professoressa ha sottoposto alla classe un'altra domanda:
"Tutti posso vivere bene?"
  • Valeria Sanna risponde si. Infatti lei crede che anche avendo poco si può  vivere bene, basta mantenere un'atteggiamento positivo.
  • Silvia Cossu dice che non esiste lo star bene.
  • Dalila Gessa pensa che credere in un'entità spirituale ti aiuti a vivere bene.
  • Aurora Farina sostiene che si possa stare bene anche da soli.
  • Francesca Savigni pensa che non riusciremmo mai a vivere bene.
  • Paola Pulighe sostiene che tutti possono vivere bene.
  • Gaia Dau pensa che dipende da ciò che accade nella vita (fattori esterni)
Successivamente la classe ha dovuto rispondere ad un'altra domanda: "C'è una differenza tra vivere e vivere bene?"
  • Silvia Cossu sostiene che se uno vive subisce passivamente ciò che li capita, mentre vivere bene significa reagire.
La professoressa dopo ha chiesto :"Che differenza c'è tra vivere ed esistere?"
  • Sofia Mereu pensa che vivere sia propositivo mentre esistere sia passivo.
  • Silvia Cossu crede che se vivi reagisci e se esisti solo sei passivo.
  • Eleonora Coni sostiene che vivere sia cogliere ciò che ci accade e fare esperienza.
Dopo avere risposto alle domande precedenti la prof ha posto alla classe il seguente quesito:"Ci sono cose necessarie per vivere bene?"
  • Dalila Gessa sostiene che sia necessario l'amore, l'equilibrio e la felicità.
  • Eleonora Coni sostiene che essere sempre felici sia noioso.
  • Denise Nicoli dice che bisogna essere coraggiosi e forti per poter uscire dalle situazioni critiche.
Il  quesito successivo posto dalla professoressa è stato :"Essere vivi e sentirsi vivi sono la stessa cosa?"
  • Martina Mereu sostiene che noi non sappiamo se veramente viviamo bene! La felicità non è definibile e non è detto che la si debba raggiungere.
  • Silvia Cossu dice che per sentirsi vivi bisogna uscire dagli schemi.
  • Claudia Sanna sostiene che essere vivi equivale ad esistere, mentre sentirsi vivi equivale ad agire .
  • Laura Rau dice che il "sentirsi vivi" è legato ad un'emozione connessa.
Successivamente la professoressa ha posto alla classe il penultimo quesito:"Vivere bene significa provare piacere?"
  • Slvia Brundu pensa che se non si prova piacere la nostra vita è incompleta.
  • La classe arriva poi alla conclusione che il piacere faccia parte del vivere bene.
L'ultima domanda che la prof ha posto alla classe è stata :"Si può vivere bene in un corpo Malato?"
  • Silvia Brundu pensa che se ci si trova in uno stato vegetativo non vale la pena vivere
  • Maria Grazia Albergucci dice che vivere è non arrendersi. Sostiene inoltre che la speranza sia l'ultima a morire.
Nell'ultima parte della lezione la classe a discusso sul fatto se sia giusto o meno praticare l'eutanasia. Buona parte della classe crede che in alcuni casi l'eutanasia sia una pratica che si possa attuare.


Giovanni PettaVªP

lunedì 14 settembre 2015

UN PENSIERO IN GIOCO "LA SCUOLA"


Inizio anno scolastico, primo giorno di scuola.
Compito di filosofia; Un pensiero in gioco e "la scuola".
Inizialmente il nostro compagno di classe Giovanni Petta, ha letto alla classe il contenuto della fotocopia a destra della foto. Successivamente il nostro compito è stato quello di rispondere ad un quesito che, dopo la spiegazione del contenuto del testo scriverò; il testo argomentava su due tipi di scuole: la scuola che insegna cose vere e quella che insegna cose false. Il quesito è stato: quale di queste è una scuola davvero?
dopodiché l'insegnante ha chiesto ad ognuno di noi quale fosse la scuola giusta, ovviamente un parere personale. Successivamente ci siamo divisi in gruppi diversi, ognuno con la scuola che aveva scelto (avevamo tre possibilità: la prima scuola, la seconda o entrambe). Il nostro compito principale è stato quello di trovare 5 motivazioni GIUSTIFICATE riguardanti la nostra scelta.
Svolto il 14-09-2015
Dalla IVP

UN PENSIERO IN GIOCO "SCUOLA A"

Scuola A

Dopo aver letto il brano sui due tipi di scuola che ha caricato sul blog Dalila la professoressa ci ha chiesto di scegliere tra scuola A e scuola B.
Noi abbiamo scelto la scuola A

Ognuno ci noi ha detto la propria:
... poi abbiamo cercato dei punti in comune:

Alla fine del lavoro di gruppo abbiamo risposto alle domande che la prof ci ha fornito.
Le domande sono state caricate sul blog da Dalila

Grazie allo svolgimento del lavoro da parte di ; Fabiana De Martino, Cossu Silvia , Rahul Rayner , Petta Giovanni ,Valeria Sanna ,Caterina Canzedda, Denise Nicoli ,Claudia Sanna .