domenica 29 novembre 2015

REMO BODEI: IL CAMMINO DEL PENSIERO. SANT'AGOSTINO, LA SCOPERTA DELLA VERITA'

Collegato alle spiegazioni su Sant'Agostino, la professoressa ci ha assegnato un compito: guarda, analizzare e riassumere la spiegazione di Remo Bodei sul pensiero di Sant'agostino, esposto nel seguente video

La visione della volontà di Agostino è il primo grande stacco dalla filosofia greca e romana. Secondo Agostino, la volontà è scissa in se stessa, tra "voglio" e "non voglio", e rappresenta la continua lotta tra noi e noi stessi. Egli si differenzia molto dagli Stoici, i quali ritenevano che la volontà fosse guidata da una facoltà dell'anima, l'hegemonikon, la quale teneva a bada i nostri desideri; quindi, secondo loro c'è una padronanza assoluta di se stessi. Mentre Agostino affermava che, a parte di Dio, abbiamo bisogno di una volontà che non combatta contro se stessa. Quindi, il conflitto è presente anche nella volontà stessa. Ad esempio, se voglio alzare la mano, lo faccio; ma, se la mia volontà comanda a se stessa di volere, non è possibile. L'unico modo per uscire da questo conflitto è riquadrare il problema, trasformare il contesto. Però non si può scappare dai conflitti della volontà attraverso essa; c'è bisogno di qualcosa di più potente, ovvero l'amore. L'amore significa ordine ed è la capacità di indirizzare la nostra volontà verso ciò che è buono e che ci da la massima soddisfazione; è la possibilità di modificare ciò che è accaduto nel passato. Attraverso l'amore, la mia volontà ricomincia. 
Nelle Confessioni e per Agostino, il tema della volontà è importante perché ha cambiato tante volte posizione; non per il gusto di farlo, ma per il gusto di sperimentare.
La sua polemica contro la filosofia classica, soprattutto per quanto riguarda il pensiero stoico, non va verso una posizione repressiva, perché Agostino rivaluto il campo, prima ritenuto irrazionale, delle passioni. Nell'antichità erano viste come un pericolo, perché annullavano l'autocontrollo. Per Agostino, invece, sono una cosa che di per sé non è malvagia; esse implicano che l'uomo abbia volontà ed implicano anche l'attaccamento e la perdita. Siamo dominati dalla paura di perdere e dal bisogno di conquistare qualcosa che ci renda felici. Con questo non si intende dire che bisogna domare le passioni, ma nemmeno di abbandonarci ad esse. Nostro compito è quello di indirizzare le passioni esclusivamente verso ciò che ci riempie di gioia, verso l'eternità. Attenzione, l'eternità non va vista, però, in chiave religiosa come comunemente si fa; piuttosto va intesa come pienezza di vita, una vita vissuta con tutta la sua intensità.
Agostino afferma che Dio non è esterno a noi e che non siamo una sua brutta copia. Anzi, abbiamo Dio dentro noi stessi come nucleo più intimo.
Parlando delle Confessioni, non dobbiamo vedere Agostino come creatore del pensiero moderno di soggettività. La vita è dovuto ad un progetto provvidenziale, nascendo senza chiederlo in un luogo e tempo non scelto da noi, ma crescendo siamo in grado di organizzarla. Il rapporto tra individuo e Dio non tratta di un solo soggetto, ma di tutti noi. Più che biografia, le Confessioni possono essere definito un'autobiografia di Dio.
Agostino scrive le Confessioni per insegnare quale sia il percorso giusto per la salvezza. Quindi, la conversione consiste per cambiare totalmente la direzione della propria vita, trasformare il nostro disordine, la cacofonia della nostra esistenza in ordine, in melodia e grazie ad esso siamo in grado di dare un senso unitario alla nostra vita.
Come accennato prima, Dio e uomo si assomigliano e la trinità in Agostino trova una corrispondenza nelle triade "umana" composta dall'intelletto, dalla volontà e dall'amore, ognuna portatrice di logica. L'amore coincide anche con la memoria che permette all'animo di ricomprendere passato, presente e futuro e così seguire la vita della somma felicità.
Agostino vede compiersi in un tempo irreversibile della creazione al giudizio universale, un viaggio dalla città terrena alla città di Dio. A compiere questo viaggio sono colore che esaltano Dio, i quali però non coincidono necessariamente con gli uomini di Chiesa.

venerdì 20 novembre 2015

CONCETTO DI "VOLONTA'"(lavoro di gruppo)

CONCETTO DI "VOLONTA'"(lavoro di gruppo)

Lavoro di gruppo svolto nella classe IVªP sul concetto di volontà dal gruppo composto da Mereu Martina, Brundu Silvia, Dau Gaia, Stefano Stefani.

 La professoressa ha chiesto al gruppo di leggere il testo sulla volontà di Sant'Agostino, costruire la catena della volontà e rispondere alle domande.



DATA DELLO SVOLGIMENTO: lavoro svolto in più lezioni nel mese di Novembre 2015.
LAVORO SVOLTO DA: Mereu Mertina, Brundu Silvia, Dau Gaia e Stefano Stefani.
MOTIVO DELLA SCELTA : lavoro scelto direttamente dalla professoressa Maria Demuro.

lunedì 16 novembre 2015

ZOE' ROSSELLA SORBO (Lettura e discussione di gruppo) 2

ZOE' ROSSELLA SORBO (Lettura e discussione di gruppo) 2

Il giorno 05/11/2015 la classe ha nuovamente lavorato come una comunità di ricerca, seguendo il metodo di "Philosophy for children".
La classe si è riunita in cerchio, attorno alla professoressa, la quale ricopriva il ruolo di facilitatore della discussione.
Appena riuniti la professoressa ha continuato la lettura sulla su "Zoe".

Dopo aver letto il brano,la prof ha chiesto a Sofia Mereu di fare un breve riassunto .
Sofia Mereu ha detto che c'è una tristezza generale per l'incidente di un compagno di Zoe e per il fatto che nessuno conosca il suo destino.

La professoressa ha poi chiesto quali emozioni ci siano nel testo, le risposte della classe sono state:
  • tristezza 
  • malinconia
Da cosa si evincono queste emozioni?
  • dal silenzio
  • dalla tensione
  • dal fatto che in classe si neghi l'assenza del compagno in coma
Successivamente la professoressa ha chiesto (riportando una frase del testo) il PERCHE'
 "quando si è impegnati a provare emozioni non si può pensare o volere"?
  • Secondo Silvia Cossu il volere è il bisogno di qualcosa mentre il pensare è solo un'idea.
In seguito la classe si è concentrata sul concetto di "VOLONTA":
  • Dalila Gessa sostiene che la volontà consista nel cercare di raggiungere un obiettivo (non necessariamente raggiungibile).
  • Silvia Cossu la vede come la concretizzazione di un'idea o di un desiderio.
  • Silvia Brundu dice che la volontà dipende da noi.
  • Giovanni Petta pensa che sia la possibilità di scegliere.
  • Eleonora Coni crede che per realizzare la volontà noi possiamo fare del nostro meglio, ma che ci possono essere degli elementi che ci ostacolano.
Dopo la professoressa ha posto una serie di quesiti alla classe:

La volontà è qualcosa razionale?
  • Francesca Savigni dice che è razionale, perchè se si vuole fare qualcosa ci metti del tuo. Nella volontà c'è una scelta razionale.
Esercitare la propria volonta significa essere liberi?
  • Sofia Mereu dice che la volontà è la possibilità di fare qualcosa.
  • Silvia Brundu vede la volontà come un'intenzione.
La volontà può essere desegnata come "buona" o "cattiva"?
  • la classe risponde che la volontà può essere sia buona che cattiva.
  • Giulia Murdeu sostiene che si possa volere un qualcosa di brutto (voler uccidere) o di bello (voler studiare).
  • Aurora Farina dice che la volontà può essere sia buona che cattiva allo stesso tempo.
  • Gaia Dau ritiene che chi uccide non è razionale, e che l'omicida non usa la razionalità e quindi la volontà. Le emozioni offuscano la volontà.
  • Laura Rau dice che tutte le emozioni offuscano la volontà.
Un bambino di 3 anni ha volontà?
  • Sofia Mereu dice che il bambino può volersi buttare del letto.
  • Silvia Brundu sostiene che la volontà del bambino sia limitata dai genitori.
  • Silvia Cossu ritiene che la volontà del bambino sia limitata dalla sua esperienza.
  • Giulia Murdeu crede che la volontà di un bambino sia meno determinata di quella di un adulto.
Tutti i nostri comportamenti sono frutto della volontà?
  • Eleonora Coni dice che chi esercita un'autorita su di noi può condizionare le nostre scelte.
  • Maria Grazia Albergucci sostiene che i nostri comportamenti sono condizionati dalle emozioni.
  • Aurora Farina ritiene che la volontà sia limitata da diversi fattori, perchè la società detta le regole.
La volontà produce azioni?
  • La classe ha risposo che la volontà produce azioni.
  • Silvia Brundu sostiene che il pensiero e la volontà viaggiano assieme.
Si può essere responsabili senza esercitare la volontà?
  • Maria Grazia Albergucci dice : "non sempre".
  • Silvia Brundu sostiene che la volontà non sempre coincide con la responsabilità.
  • Eleonora Coni ritiene che il desiderio (passione) è irrazionale, mentre la volontà è razionale. La responsabilità è un'azione che non causa danni ne a noi ne agli altri.
Si può volere e non volere la stessa cosa contemporaneamente?
  • Sofia Mereu dice di si.
  • Silvia Brundu la pensa come Sofia e fa un esempio ovvero quando ti piacciono due persone.
La volonà risiede nel corpo o nella mente?
  • Secondo Aurora Farina se la volontà è nella mente è razionale.
  • Secondo Silvia Cossu il corpo è uno strumento con il quale mettiamo in atto la nostra volontà.
Possiamo agire senza la nostra volontà?
  • Maria Grazia Albergucci ritiene che anche agendo d'istinto usiamo la nostra volontà.
  • Dalila Gessa sostiene che in determinate situazioni agire istintivamente sia un bene.
Dopo aver risposto alle domande la professoressa ha posto alla classe la seguente situazione conflittuale:

"Un uomo e una donna si rendono conto di non provare più, l'uno per l'altra, il sentimento d'amore che li aveva spinti al matrimonio. Valutano l'opportunità di separarsi ma hanno due figli piccoli. Se fossero soli si sarebbero già lasciati, ma sono preoccupati per la ricaduta della separazione per i figli. Non sanno cosa fare."

Dopo la lettura gli alunni hanno dovuto esprimere le proprie posizioni sull'argomento basandosi sui concetti di "volontà" , "libertà" , "senso di responsabilità".

 ALUNNI
 VOLONTA'
 LIBERTA'
  SENSO DI RESPONSABILITA'

ELEONORA
CONI

 I genitori dovrebbero separarsi.
 Lo stato permette la separazione, quindi essendo legittimati devono farlo.
 Dovrebbero stare assieme ma anche separarsi, l'importante è che garantiscono il bene di figli.

SILVIA
COSSU

  I genitori dovrebbero separarsi.
  Lo stato permette la separazione, quindi essendo legittimati devono farlo.

 La separazione dipende dall'età dei figli.
MARIA GRAZIA
ALBERGUCCI

 I genitori dovrebbero separarsi.
  Lo stato permette la separazione, quindi essendo legittimati devono farlo.

E' difficile lasciarsi se si hanno dei figli. La separazione dipende dall'età dei figli.

DALILA 
GESSA

  I genitori dovrebbero separarsi.
  Lo stato permette la separazione, quindi essendo legittimati devono farlo.


E' giusto separarsi.

VALERIA
SANNA

  I genitori dovrebbero separarsi.
  Lo stato permette la separazione, quindi essendo legittimati devono farlo.
Si possono separare, l'importante è che garantiscano ai figli la figura materna e paterna.

AURORA
FARINA

  I genitori dovrebbero separarsi.
  Lo stato permette la separazione, quindi essendo legittimati devono farlo.
E' giusto separarsi, non conta l'età dei figli, perchè i bambini si accorgono se ci sono problemi tra i genitori.

Giovanni Petta
VIªP

venerdì 30 ottobre 2015

FAVOREVOLE e INDISPENSABILE ( Aristotele, Epicuro e Stoici )



Aristotele
Epicuro
Stoici
Motivazioni
Essere sposati
I
F
F
A: La famiglia è la base costitutiva di uno Stato ed è finalizzata al soddisfacimento dei bisogni elementari (nutrirsi, ripararsi e riprodursi)
E: Le storie sentimentali portano gelosia e quindi turbamento, inoltre complicano il nostro naturale appetito sessuale
S: Il saggio si occupa solo di ciò che gli è proprio (la ragione) e considera estraneo tutto il resto. *
Avere figli
I
/
F
A: La famiglia è la base costitutiva di uno Stato, finalizzata al soddisfacimento dei bisogni elementari (nutrirsi, ripararsi e riprodursi)
E: Epicuro non si esprime a riguardo.
S: Il saggio si occupa solo di ciò che gli è proprio (la ragione) e considera estraneo tutto il resto. *
Amare
I
F
F
A: Fa parte del provare piacere, ovviamente sempre senza sfociare nell'eccesso
E: Le storie sentimentali creano gelosia e quindi turbamento, inoltre complicano il nostro naturale appetito sessuale
S:L'amore è una passione e in quanto tale è considerato 'malattia dell'anima', e pertanto esso va domato.
Avere degli amici
I
I
I
A: L'amicizia è una dimensione costitutiva dell'uomo, necessaria al 'vivere bene'.
E: L'amicizia è l'unico modello di comunità accettato, sempre a fine utilitaristico.
S: L'amicizia concorre alla felicità dell'individuo, coltivarla è un dovere (azione conveniente o conforme alla natura umana) dell'individuo. **
Incontrare persone nuove
F
F
F
A: Il cerchio delle amicizie di un individuo dev'essere limitato, in modo da non perdere l'intensità dei rapporti tra gli amici stessi.
E: I confronti avvengono all'interno della scuola e tra i suoi membri, non è indispensabile fare sempre conoscenza di nuove persone.
S: Il saggio si occupa solo di ciò che gli è proprio (la ragione) e considera estraneo tutto il resto. *
Essere un buon amico
I
I
I
A: Aristotele afferma che il bene che doniamo al prossimo da vita al nostro bene, specificando che quest'ultimo non nasce in concomitanza del bene che riceviamo in cambio ma solo e unicamente dal fatto che noi per primi lo doniamo
E: L'amicizia e quindi i favori concessi sono ben accetti solo se ricambiati (fine utilitaristico)
S: Essere un buon amico è un dovere dell'individuo, in quanto le circostanze esterne (secondo i filosofi della Media Stoa) concorrono al raggiungimento della virtù. **
Fare sesso regolarmente
F
I
F
A: I piaceri erotici, se eccessivi, sono di impedimento al pensiero
E: Il desiderio sessuale è un bisogno naturale ma non necessario, pertanto al fine di non modificare il proprio equilibrio interiore bisogna appagarlo ma sapendosi controllare.
S: Le passioni comprendono anche i desideri sessuali, che sono considerati quindi 'malattie dell'anima'.
Comunicare con gli altri
I
I
I
A: L'unione con altri uomini è necessaria all'individuo per consentigli di organizzarsi per poter perfezionare se stesso
E: Dev'esserci il confronto col prossimo, a patto che questo non comporti un condizionamento da parte di quest'ultimo tramite false credenze.
S: Comunicare col prossimo è necessario al fine di esprimere se stessi.
Partecipare alla vita politica
I
F
F/I
A: Per Aristotele solo chi partecipa attivamente alla vita politica del proprio Stato può esserne considerato parte e può essere appellato come 'cittadino libero'.
E: Epicuro suggerisce il distacco dalla vita politica (intesa come partecipazione attiva), in quanto portatrice di affanni, ma non rifiuta la società e lo Stato, essendo questi indispensabili per l'uomo.
S: Pareri discordanti:
A.S: La politica è indifferente all'individuo, non dipende da quest'ultimo.
M.S: La partecipazione alla vita politica rientra nei doveri dell'individuo, a seguito della sua identificazione nel contesto sociale in cui vive (razionalità universale). **
Aiutare gli altri
I
I
I
A: Negando l'amore all'altro si negherebbe il bene a se stessi, sicché si ama veramente se stessi solo portando l'amore all'altro
E: L'aiuto al prossimo è concepito solo se ricambiato (fine utilitaristico).
S: Aiutare i propri amici è un dovere comportato dall'adesione degli Stoici alla razionalità dell'essere sociale. **




Aristotele
Epicuro
Stoici
Motivazioni
Avere molto denaro
F
F F A: Condanna l'uso della moneta e lo spendere denaro per bisogni non strettamente necessari, attività che col passare del tempo può portare a una forma di perversione dell'economia.
E: Il denaro in quantità eccessive è posto nei bisogni non naturali e non necessari, in quanto causa di una continua ricerca del superfluo, che provoca turbamento.
S: Pareri discordanti:
A.S: Ciò che è esterno al saggio (che quindi va oltre la ragione) gli è indifferente.
M.S: Alla felicità dell'uomo concorrono le circostanze esterne, tra cui l'agiatezza (economica). **
Essere in buona salute
I
F I A: La felicità non può prescindere dalle 'condizioni favorevoli', tra cui la salute.
E: Il saggio non deve essere turbato dal presentarsi del dolore fisico, ma deve essere in grado di renderlo tollerabile, che esso sia di lunga o di breve durata.
S: Pareri discordanti:
A.S: Ciò che è esterno al saggio (che quindi va oltre la ragione) gli è indifferente.
M.S: Alla felicità dell'uomo concorrono le circostanze esterne, tra cui l'agiatezza (prosperità). **
Essere proprietari di una casa
I
I / A: Riscopre l'importanza della proprietà privata.
E: La scuola di Epicuro fu fondata nel giardino della casa da lui acquistata, pertanto essa ha per lui una particolare importanza, poiché senza di essa non esisterebbe alcuna comunità.
S: Gli Stoici non si esprimono a riguardo.
Avere libertà di pensiero
I
I I A: Aristotele da alla sua etica un tratto individuale, dando inizio a un periodo in cui il riferimento all'individuo cresce e si afferma, sovrastando il riferimento alla polis.
E: La libertà è necessaria per gli Epicurei, concetto ripreso dal 'Clinamen', ovvero la deviazione del moto rettilineo degli atomi (sempre di concezione Epicurea), che nella realtà si identifica nella libertà di scelta per l'uomo.
S: L'uomo è libero di agire/pensare per quanto concerne le azioni che dipendono da lui (oggetto di lode o biasimo), nella misura in cui non può opporsi però al fato.
Avere un buon lavoro
F
F F A: Perché i cittadini possano diventare virtuosi e felici la loro vita dev'essere libera dal lavoro, che tocca agli schiavi.
E: Il lavoro porta alla competizione, quindi al turbamento, pertanto non è indispensabile averne uno.
S: Nell'antica Stoa come nella Media non si parlerà direttamente di 'lavoro' ma di impegno politico/civile. Inizialmente entrambi erano svalutati, in quanto gli Stoici non gli attribuivano una priorità nella loro vita, ma nella Media Stoa si comincerà ad apprezzare la vita comunitaria, e quindi a dimostrare una maggiore disponibilità anche nel contesto comunitario. *,**
Essere liberi di muoversi
I
F I/F A: La felicità non può prescindere dalle 'condizioni favorevoli', tra cui la capacità di movimento.
E: Epicuro non teme la malattia/indisposizione fisica, in quanto non pensa che essa possa compromettere l'imperturbabilità dell'animo di un individuo.
S: Pareri discordanti:
A.S: Ciò che è esterno al saggio (che quindi va oltre la ragione) gli è indifferente. *
M.S: Alla felicità dell'uomo concorrono le circostanze esterne, tra cui l'agiatezza (prosperità). **
Fare un lavoro che piace
F
F F A: Il lavoro è visto dal filosofo come un'azione legata alla necessità, infatti spesso a carico degli schiavi, di conseguenza non ha nulla a che fare col piacere.
E: Il lavoro porta alla competizione, quindi al turbamento, pertanto non è indispensabile averne uno.
S: Nell'antica Stoa come nella Media non si parlerà direttamente di 'lavoro' ma di impegno politico/civile. Inizialmente entrambi erano svalutati, in quanto gli Stoici non gli attribuivano una priorità nella loro vita, ma nella Media Stoa si comincerà ad apprezzare la vita comunitaria, e quindi a dimostrare una maggiore disponibilità anche nel contesto comunitario. *,**
Realizzare i propri desideri
I
I I A: Per Aristotele la virtù che ci permette di controllare i nostri desideri non ci deve portare a reprimerli, ma semplicemente a controllarli mantenendo sempre una giusta misura.
E: I desideri che possono essere realizzati sono quelli che rientrano nei bisogni naturali e necessari e in quelli naturali e non necessari (realizzati occasionalmente).
S: I desideri possono essere realizzati se appartenenti alla fascia dei beni preferibili per l'uomo (in quanto convenienti alla sua natura).
Avere la facoltà di scelta autonoma
I
I I A: I comportamenti virtuosi si fondano su una libera assunzione di responsabilità da parte dell'individuo che li compie.
E: La libertà è necessaria per gli Epicurei, concetto ripreso dal 'Clinamen', ovvero la deviazione del moto rettilineo degli atomi (sempre di concezione Epicurea), che nella realtà si identifica nella libertà di scelta per l'uomo.
S: L'uomo è libero di agire/pensare per quanto concerne le azioni che dipendono da lui (oggetto di lode o biasimo), nella misura in cui non può opporsi però al fato.
Poter leggere
I
I I A: Le lettere, come le altre 'materie fondamentali d'insegnamento', svolgono una funzione educativa essenziale.
E: Nella scuola epicurea la dottrina filosofia si diffondeva sia oralmente che per via scritta, pertanto era indispensabile saper leggere.
S: Nella scuola stoica la dottrina filosofia si diffondeva sia oralmente che per via scritta, pertanto era indispensabile saper leggere.
Agire con saggezza
I
I I A: La saggezza è una delle quattro virtù dianoetiche.
E: La prudenza (sinonimo di saggezza) è per gli Epicurei il bene massimo.
S: La saggezza è fonte di felicità, poiché conduce l'uomo sulla retta via.
Pensare
I
I I A: Pensare è alla base della vita contemplativa, elogiata dal filosofo.
E: Il pensiero è alla base della vita di un filosofo, è quindi impossibile filosofare in assenza di esso.
S: Il pensiero è alla base della vita di un filosofo, è quindi impossibile filosofare in assenza di esso.
Conoscere la verità
I
I I A: La sapienza costituisce per il filosofo il 'sommo bene', capace di dare all'uomo la felicità.
E: E' importante per gli Epicurei venire a conoscenza della verità riguardo le paure che infliggono la società, frutto di false credenze e di false aspettative (ignoranza).
S: Obbiettivo dello Stoico è riconvertire in modo razionale i giudizi e le false credenze instaurate dalla società, quindi giungere alla verità, anche detta come 'libertà dalle cose esteriori'.
Ascoltare la musica
I
/ I A: La musica, proprio perché è un'imitazione della realtà, ha un preciso valore conoscitivo oltre ad essere una delle 'materie fondamentali d'insegnamento'.
E: Epicuro non si esprime a riguardo.
S: La musica, intesa come suoni, è fondamentale, poiché proprio i suoni vanno a formare le parole, grazie alle quali avviene la comunicazione tra gli esseri umani.
Parlare
I
I I A: La parola è un qualcosa di necessario nella quotidianità di un individuo.
E: Per il filosofo le parole sono suoni che a loro volta sono frutto di 'atomi linguistici'. Questi, scontrandosi tra loro, danno vita alle parole, quindi ai linguaggi.
S: Le parole (assieme a cose e significato) vanno a costituire la tripartizione del 'significato delle parole' introdotta dagli Stoici.
Cercare la verità
I
I I A: La ricerca della verità sta alla base della 'vita contemplativa', unica esistenza degna di un essere razionale qual'è l'uomo.
E: E' importante per gli Epicurei venire a conoscenza della verità riguardo le paure che infliggono la società, frutto di false credenze e di false aspettative (ignoranza).
S: Obbiettivo dello Stoico è riconvertire in modo razionale i giudizi e le false credenze instaurate dalla società, quindi giungere alla verità, anche detta come 'libertà dalle cose esteriori'.
Avere la possibilità di esprimere se stessi
I
I I A: La libera espressione di noi stessi sta alla base della nostra quotidianità.
E: Senza la libertà di espressione non ci sarebbe nessun tipo di scuola filosofica.
S: La libertà interiore è molto importante per gli Stoici, tanto che qualora dovesse venire meno a causa di fattori esterni il suicidio sarebbe giustificato (unicamente dallo Stoicismo), pertanto l'espressione della propria opinione è necessaria. Si deve sempre tenere conto, però, del limite oltre il quale l'uomo non ha potere, ovvero il 'logos' (fato).
Soddisfare ogni bisogno
F
F F A: Gli unici bisogni da soddisfare sono quelli strettamente necessari, definiti 'elementari' (nutrirsi, ripararsi e riprodursi).
E: I bisogni da soddisfare sono quelli che non generano sofferenza/turbamento nell'anima (bisogni naturali e necessari e, con moderazione, quelli naturali e non necessari).
S: I bisogni possono essere soddisfatti se appartenenti alla fascia dei beni preferibili per l'uomo (in quanto convenienti alla sua natura).
Essere istruiti
I
I I A: Fine supremo dell'educazione è consolidare la stabilità dello Stato, formando buone abitudini ed educando moralmente, oltre che intellettualmente, i cittadini.
E: Far parte della scuola, cosa necessaria per un Epicureo, comporta essere istruiti, pertanto esserlo è indispensabile.
S: Frequentare una scuola comporta l'essere istruiti, così come bisogna essere istruiti per fare considerazioni corrette e quindi agire secondo ragione.
Ridere
I
I F A: Fa parte del provare piacere, ovviamente sempre senza sfociare nell'eccesso.
E: Gli Epicurei dicono che il piacere sia da perseguire in quanto ci permette di capire cosa, nella vita, possa portare bene e cosa no. Ridere è una forma di piacere.
S: Ridere fa parte del provare piacere, il che è una passione. (Le passioni sono definite dagli Stoici 'malattie dell'anima' e nascono da un indebolimento della ragione a seguito di giudizi errati sulla natura delle cose).
Provare emozioni
I
I F A: Essere dotati di ragione non significa reprimere totalmente le emozioni, ma cercare di controllarle mantenendo sempre una giusta misura.
E: I sentimenti, che nascono dalle sensazioni, sono un mezzo fondamentale per arrivare ad avere la consapevolezza di cosa dobbiamo perseguire e cosa dobbiamo evitare nella vita.
S: Le emozioni danno vita alle passioni (piacere, dolore, desiderio e paura) e queste ultime causano turbamento nell'animo, pertanto devono essere represse.
Conoscere il dolore
I
I F A: Il dolore fa parte delle emozioni, come il piacere, e in quanto tale si deve provare ma senza farsi sovrastare da esso, sempre stando nel giusto mezzo.
E: Il dolore è un sentimento che porta l'individuo a riconoscere cosa può recargli sofferenza, grazie ad esso distinguiamo il male dal bene.
S: Il dolore è ragione di turbamento per l'individuo, ed essendo l'imperturbabilità e l'assenza di dolore i principi dello Stoicismo, esso dev'essere evitato.


Sempre partendo dalla scheda conferitaci dall'insegnante qualche lezione fa ( vedi scheda Zoe ), sulla quale la classe aveva dovuto lavorare al fine di stabilire cosa fosse per i vari gruppi 'INDISPENSABILE' e cosa 'FAVOREVOLE' di ciò che gli veniva proposto, ho suddiviso i punti in questione in due grafici, escludendone alcuni in quanto non ho saputo collocarli in nessuna delle due categorie a causa del contesto storico e dell'insufficienza di fonti (come per esempio: Possedere un'automobile, avere un collegamento internet ecc.).

Detto questo, nel primo grafico ho collocato i punti che rientrano nella fascia riguardante i 'rapporti col prossimo' ( amici, famiglia ), mentre nel secondo ho elencato i punti riconducibili alla 'realizzazione personale' ( istruzione, autonomia, sentimenti ).
Osservando i grafici possiamo vedere che Aristotele, Epicuro e gli Stoici concordano sui seguenti punti: 

Per quanto riguarda ciò che è visto INDISPENSABILE: ( Avere degli amici; essere un buon amico; comunicare con gli altri; aiutare gli altri; avere la possibilità di esprimere se stessi; cercare la verità; parlare; conoscere la verità; pensare; agire con saggezza; poter leggere; avere la facoltà di scelta autonoma; realizzare i propri desideri; avere libertà di pensiero ).
                                                                                                                    

Per quanto riguarda ciò che è visto FAVOREVOLE: ( Fare un lavoro che piace; avere un buon lavoro; avere molto denaro; incontrare persone nuove ).
                         








In entrambi i grafici ho indicato col simbolo * le considerazioni che sono state fatte da filosofi Stoici appartenenti al periodo dell'Antica Stoa, differenti da quelle dei filosofi appartenenti alla Media Stoa, che invece ho indicato col simbolo **.
La lettera sta per INDISPENSABILE, mentre la lettera F sta per FAVOREVOLE




Eleonora Coni, IV P

domenica 11 ottobre 2015

FAVOREVOLE e INDISPENSABILE (confronto tra il pensiero della classe e il pensiero di Aristotele)


Opinione della classe
Opinione di Aristotele

Motivazione di Aristotele
Avere molto denaro
Favorevole Favorevole Condanna l'uso della moneta e lo spendere denaro per bisogni non strettamente necessari, attività che col passare del tempo può portare a una forma di perversione dell'economia
Essere in buona salute
Indispensabile Indispensabile La felicità non può prescindere dalle 'condizioni favorevoli', tra cui la salute
Essere sposati
Favorevole Indispensabile La famiglia è la base costitutiva di uno Stato ed è finalizzata al soddisfacimento dei bisogni elementari (nutrirsi, ripararsi e riprodursi)
Avere figli
Favorevole Indispensabile La famiglia è la base costitutiva di uno Stato, finalizzata al soddisfacimento dei bisogni elementari (nutrirsi, ripararsi e riprodursi)
Essere proprietari di una casa
Indispensabile (60% su 40%) Indispensabile Riscopre l'importanza della proprietà privata
Amare
Indispensabile Indispensabile Fa parte del provare piacere, ovviamente sempre senza sfociare nell'eccesso
Avere degli amici
Indispensabile
(80% su 20%)
Indispensabile L'amicizia è una dimensione costitutiva dell'uomo, necessaria al 'vivere bene'
Possedere un'automobile
Favorevole
(60% su 20%)
Indispensabile* Ognuno doveva possedere in qualità di individuo i propri beni
Avere un collegamento internet
Favorevole (60% su 20%) *
Avere libertà di pensiero
Indispensabile
(80% su 20%)
Indispensabile Aristotele da alla sua etica un tratto individuale, dando inizio a un periodo in cui il riferimento all'individuo cresce e si afferma, sovrastando il riferimento alla polis
Incontrare persone nuove
Favorevole
(60% su 40%)
Favorevole Il cerchio delle amicizie di un individuo dev'essere limitato, in modo da non perdere l'intensità dei rapporti tra gli amici stessi
Essere un buon amico
Favorevole
(60% su 40%)
Indispensabile Aristotele afferma che il bene che doniamo al prossimo da vita al nostro bene, specificando che quest'ultimo non nasce in concomitanza del bene che riceviamo in cambio ma solo e unicamente dal fatto che noi per primi lo doniamo
Avere un buon lavoro
Indispensabile Favorevole Perché i cittadini possano diventare virtuosi e felici la loro vita dev'essere libera dal lavoro, che tocca agli schiavi
Vestirsi alla moda
Favorevole
(60% su 0%)
Indispensabile Aristotele colloca il vestiario nella categoria dei beni naturali e necessari, era per lui importante vestirsi in una certa maniera, ovviamente senza sfociare nel vizio.
Fare sesso regolarmente
Indispensabile
(60% su 40%)
Favorevole I piaceri erotici, se eccessivi, sono di impedimento al pensiero
Comunicare con gli altri
Indispensabile Indispensabile L'unione con altri uomini è necessaria all'individuo per consentigli di organizzarsi per poter perfezionare se stesso
Essere liberi di muoversi
Indispensabile Indispensabile La felicità non può prescindere dalle 'condizioni favorevoli', tra cui la capacità di movimento
Fare un lavoro che piace
Favorevole (80% su 20%) Favorevole Il lavoro è visto dal filosofo come un'azione legata alla necessità, infatti spesso a carico degli schiavi, di conseguenza non ha nulla a che fare col piacere
Realizzare i propri desideri
Favorevole
(60% su 40%)
Indispensabile Per Aristotele la virtù che ci permette di controllare i nostri desideri non ci deve portare a reprimerli, ma semplicemente a controllarli mantenendo sempre una giusta misura 
Avere la facoltà di scelta autonoma
Indispensabile
(80% su 20%)
Indispensabile I comportamenti virtuosi si fondano su una libera assunzione di responsabilità da parte dell'individuo che li compie
Cantare
Favorevole (80% su 20%) Favorevole* Aristotele si esprime solo riguardo alla musica, intesa come 'imitazione della realtà mediante suoni', non parla del canto
Poter leggere
Indispensabile Indispensabile Le lettere, come le altre 'materie fondamentali d'insegnamento', svolgono una funzione educativa essenziale
Agire con saggezza
Favorevole
(80% su 0%)
Indispensabile La saggezza è una delle quattro virtù dianoetiche
Conoscere gli eventi storici
Parità
(40% e 40%)
Indispensabile Aristotele afferma che la storia sia importante anche se predilige la poesia come metodo di insegnamento attraverso il quale la si può apprendere
Pensare
Indispensabile Indispensabile Pensare è alla base della vita contemplativa, elogiata dal filosofo
Viaggiare
Favorevole
(80% su 20%)
Favorevole* Aristotele non si esprime sul concetto di 'viaggiare', in quanto la vita da lui concepita era all'interno del proprio Stato e mai al di fuori di esso
Conoscere la verità
Indispensabile
(60% su 20%)
Indispensabile La sapienza costituisce per il filosofo il 'sommo bene', capace di dare all'uomo la felicità
Ascoltare la musica
Favorevole
(60% su 40%)
Indispensabile La musica, proprio perché è un'imitazione della realtà, ha un preciso valore conoscitivo oltre ad essere una delle 'materie fondamentali d'insegnamento'
Conoscere la poesia
Favorevole
(60% su 0%)
Indispensabile La poesia ha una precisa funzione educativa, che consiste nel convincere l'uomo delle possibilità infinite che la vita offre
Parlare
Indispensabile Indispensabile La parola è un qualcosa di necessario nella quotidianità di un individuo
Cercare la verità
Favorevole
(60% su 40%)
Indispensabile La ricerca della verità sta alla base della 'vita contemplativa', unica esistenza degna di un essere razionale qual'è l'uomo
Ballare
Favorevole
(80% su 0%)
Favorevole* Aristotele si esprime solo riguardo alla musica, intesa come 'imitazione della realtà mediante suoni', non parla del ballo
Avere la possibilità di esprimere se stessi
Indispensabile Indispensabile La libera espressione di noi stessi sta alla base della nostra quotidianità
Partecipare alla vita politica
Parità
(40% e 40%)
Indispensabile Per Aristotele solo chi partecipa attivamente alla vita politica del proprio Stato può esserne considerato parte e può essere appellato come 'cittadino libero'
Soddisfare ogni bisogno
Favorevole
(80% su 20%)
Favorevole Gli unici bisogni da soddisfare sono quelli strettamente necessari, definiti 'elementari' (nutrirsi, ripararsi e riprodursi)
Essere istruiti
Indispensabile Indispensabile Fine supremo dell'educazione è consolidare la stabilità dello Stato, formando buone abitudini ed educando moralmente, oltre che intellettualmente, i cittadini
Ridere
Indispensabile
(80% su 20%)
Indispensabile Fa parte del provare piacere, ovviamente sempre senza sfociare nell'eccesso
Provare emozioni
Indispensabile Indispensabile Essere dotati di ragione non significa reprimere totalmente le emozioni, ma cercare di controllarle mantenendo sempre una giusta misura
Conoscere il dolore
Indispensabile
(60% su 40%)
Indispensabile Il dolore fa parte delle emozioni, come il piacere, e in quanto tale si deve provare ma senza farsi sovrastare da esso, sempre stando nel giusto mezzo
Aiutare gli altri
Favorevole
(60% su 0%)
Indispensabile Negando l'amore all'altro si negherebbe il bene a se stessi, sicché si ama veramente se stessi solo portando l'amore all'altro
                                                                                                                                                               

Preso in considerazione l'ultimo lavoro svolto in classe, dove abbiamo espresso i nostri pareri su cosa fosse per noi 'INDISPENSABILE' e cosa 'FAVOREVOLE' riguardo a ciò che la scheda consegnataci dall'insegnante ci proponeva, in questo grafico è presente un confronto tra le nostre conclusioni come 'gruppo classe' e quelle del filosofo Aristotele.

Confrontando l'etica di pensiero di Aristotele con la nostra, sono emerse delle concordanze così come delle discrepanze tra le due.

E' emerso che la classe concorda con Aristotele sui seguenti punti:

E' FAVOREVOLE per entrambi : Avere molto denaro; Incontrare persone nuove; Fare un lavoro che piace**; Cantare*; Viaggiare*; Ballare*; Soddisfare ogni bisogno;

E' INDISPENSABILE per entrambi: Essere in buona salute; Essere proprietari di una casa**; Amare, Avere degli amici**; Avere libertà di pensiero**; Comunicare con gli altri; Essere liberi di muoversi; Avere la facoltà di scelta autonoma**; Poter leggere; Pensare; Conoscere la verità**; Parlare; Avere la possibilità di esprimere se stessi; Essere istruiti; Ridere**; Provare emozioni; Conoscere il dolore**;

Venendo invece ai punti di disaccordo, la classe ha espresso un'opinione diversa da quella del filosofo sui seguenti punti:

Essere sposati, Avere figli; Possedere un'automobile*,**; Essere un buon amico**; Avere un buon lavoro; Fare sesso regolarmente**; Realizzare i propri desideri**; Agire con saggezza**; Ascoltare la musica**; Conoscere la poesia**; Cercare la verità**; Aiutare gli altri**;


Rimangono esclusi da eventuali comparazioni tali punti, in quanto la classe si è ritrovata ad avere una parità di opinioni a riguardo, motivo per cui non è possibile giungere a un confronto:
  • Conoscere gli eventi storici;
  • Partecipare alla vita politica;


A fianco ad ogni confronto di opinione ho aggiunto la motivazione delle affermazioni a carico di Aristotele, basandomi sulle conoscenze acquisite riguardo alla sua etica di pensiero.

Con il segno * ho voluto indicare, sia nel grafico che nella didascalia su indicata, ciò che non è chiaro poiché il filosofo non si è potuto esprimere direttamente su tale argomento, dato il contesto e periodo storico in cui egli viveva. Solo in alcuni casi ho potuto dare una definizione di FAVOREVOLE o INDISPENSABILE secondo Aristotele, ricollegandomi alle nozioni generiche espresse da quest'ultimo.

Con il segno ** ho voluto indicare, nella didascalia su indicata, le constatazioni che non erano a carico dell'intera classe, ma solo della maggioranza di quest'ultima. Nel grafico tali divergenze sono riportate sotto forma di percentuale.

                                                                                                                                                  
Eleonora Coni, IV P