domenica 3 aprile 2016

Critical thinking: Generalizzare con cautela

         

   ''Esistono tre tipi di bugie: le bugie, le bugie sfacciate e le statistiche.''
                                                                                                                   (Benjamin Disraeli)

Nel Nuovo Organo, Bacone elabora un modo per compiere corrette generalizzazioni: il metodo induttivo.
Possiamo dire che ai giorni d'oggi le generalizzazioni hanno assunto una veste matematica, soprattutto sotto forma di leggi, statistiche e percentuali, che si utilizzano per rafforzare argomentazioni in un dibattico pubblico.
Come si dice sempre, ''la matematica non è un'opinione''!
Possiamo smentire questa frase?
Si potrebbe affermare che niente è più oggettivo dei numeri; questo non toglie però che molte volte, essi sono usati in modo manipolatorio per confondere le idee delle persone.




La generalizzazione è un'inferenza rischiosa, che trasferisce proprietà di un campione osservato a un gran numero di persone.
Molto spesso, essa non risulta valida; per fare in modo che lo sia, l'inferenza deve rispettare alcune condizioni:

  • Il campione deve essere rappresentativo e la sua grandezza adeguata 
Questo vuol dire che un campione di 3,4 o 700 persone non può essere detto rappresentativo, perchè troppo ristretto. Chi generalizza in questo modo commette la fallacia della generalizzazione indebita.
  • Il campione deve essere coerente con il fenomeno da analizzare.
Quando il campione analizzato non comprende ad esempio tutta la popolazione a cui si riferisce, si commette la fallacia della rappresentatività.


Si può inoltre essere ''ingannati'' dai scarsi dati proposti nelle statistiche.
Un esempio ci può esser dato dalle percentuali; difatti, esse non mostrano specificazioni o dati precisi.
In questo caso, si commette una fallacia statistico-semantica.


Altro tipo di fallacia è quella della statistica tendenziosa.
Essa può esser definita come fallacia politica e viene usata per rafforzare ingannevolmente un argomento.



Quando invece, nel trarre una certa interferenza, anzichè considerare la percentuale di individui con una certa caratteristica all'interno di una determinata popolazione, ci si basa sulla percentuale di individui di quella popolazione all'interno dell'insieme di individui con quella caratteristica.

Questa è la fallacia della probabilità condizionale: essa si commette quindi quando, per sconsigliare o allontanare qualcuno da una persona o un'esperienza,  generalizziamo su qualche accaduto e lo enfatizziamo.


Ultima fallacia è la fallacia di Montecarlo: la commette chi ritiene che il verificarsi di una serie di eventi renda più probabile che un evento di segno opposto possa accadere.



In questo esercizio, svolto in classe, abbiamo differenziato i vari tipi di fallacia e abbiamo anche imparato a non farci ''infatuare'' dal prossimo!




s

                                                                                                                             

                                                                                 Giulia Murdeu IVP



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