I NATURALISTI
Nella pòleis del V secolo a.C. ad Atene, gli intellettuali e i filosofi elaborarono una nuova immagine del mondo naturale ed umano.
I filosofi della natura si confrontarono con gli sviluppi dei saperi, come ad esempio l'astronomia, che hanno come principio i fenomeni naturali.
Per quanto riguarda la teoria, cercarono di superare i principi di Parmenide nei confronti delle dottrine che affermano la realtà del divenire.
Il compito dei filosofi naturalisti o pluralisti è quello di porre nella realtà una pluralità di elementi eterni e immutabili, riducendo così il divenire alla mescolanza e scomposizione di quegli elementi originari.
L'indagine dei naturalisti è rivolta allo studio del mondo sociale ed umano. Esprimono anche l'autonomia e il valore dell'individuo.
Acquista un'importanza elevata il lògos, cioè la formazione di una nuova capacità di argomentare e confrontarsi davanti al pubblico con efficacia persuasiva.
La sofistica dunque accelera il passaggio a un nuovo concetto di 'sapienza' puntato sulle tecniche, organizza una vera e propria enciclopedia dei saperi e propone un nuovo concetto di aretè.
I FENOMENI
Empedocle, Anassagora e Democrito evitavano di attribuire ad un unico principio le caratteristiche dell'essere.
- Loro affermano che l'essere è costituito da una pluralità di elementi
- la terra, l'acqua, l'aria e il fuoco per Empedocle
- le omeomerie, o particelle qualitative per Anassagora.
- gli atomi per Democrito.
Nessun commento:
Posta un commento