Aristotele
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Epicuro
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Stoici
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Motivazioni
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Essere
sposati
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I
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F
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F
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A: La
famiglia è la base costitutiva di uno Stato ed è finalizzata al
soddisfacimento dei bisogni elementari (nutrirsi, ripararsi e
riprodursi) E: Le storie sentimentali portano gelosia e quindi turbamento, inoltre complicano il nostro naturale appetito sessuale S: Il saggio si occupa solo di ciò che gli è proprio (la ragione) e considera estraneo tutto il resto. * |
Avere
figli
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I
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/ |
F
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A: La
famiglia è la base costitutiva di uno Stato, finalizzata al
soddisfacimento dei bisogni elementari (nutrirsi, ripararsi e
riprodursi) E: Epicuro non si esprime a riguardo. S: Il saggio si occupa solo di ciò che gli è proprio (la ragione) e considera estraneo tutto il resto. * |
Amare
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I
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F
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F
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A: Fa
parte del provare piacere, ovviamente sempre senza sfociare
nell'eccesso E: Le storie sentimentali creano gelosia e quindi turbamento, inoltre complicano il nostro naturale appetito sessuale S:L'amore è una passione e in quanto tale è considerato 'malattia dell'anima', e pertanto esso va domato. |
Avere
degli amici
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I
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I
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I
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A: L'amicizia
è una dimensione costitutiva dell'uomo, necessaria al 'vivere
bene'. E: L'amicizia è l'unico modello di comunità accettato, sempre a fine utilitaristico. S: L'amicizia concorre alla felicità dell'individuo, coltivarla è un dovere (azione conveniente o conforme alla natura umana) dell'individuo. ** |
Incontrare
persone nuove
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F
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F
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F
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A: Il
cerchio delle amicizie di un individuo dev'essere limitato, in
modo da non perdere l'intensità dei rapporti tra gli amici
stessi. E: I confronti avvengono all'interno della scuola e tra i suoi membri, non è indispensabile fare sempre conoscenza di nuove persone. S: Il saggio si occupa solo di ciò che gli è proprio (la ragione) e considera estraneo tutto il resto. * |
Essere
un buon amico
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I
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I
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I
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A: Aristotele
afferma che il bene che doniamo al prossimo da vita al nostro
bene, specificando che quest'ultimo non nasce in concomitanza del
bene che riceviamo in cambio ma solo e unicamente dal fatto che
noi per primi lo doniamo E: L'amicizia e quindi i favori concessi sono ben accetti solo se ricambiati (fine utilitaristico) S: Essere un buon amico è un dovere dell'individuo, in quanto le circostanze esterne (secondo i filosofi della Media Stoa) concorrono al raggiungimento della virtù. ** |
Fare
sesso regolarmente
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F
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I
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F
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A: I
piaceri erotici, se eccessivi, sono di impedimento al pensiero E: Il desiderio sessuale è un bisogno naturale ma non necessario, pertanto al fine di non modificare il proprio equilibrio interiore bisogna appagarlo ma sapendosi controllare. S: Le passioni comprendono anche i desideri sessuali, che sono considerati quindi 'malattie dell'anima'. |
Comunicare
con gli altri
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I
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I
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I
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A: L'unione
con altri uomini è necessaria all'individuo per consentigli di
organizzarsi per poter perfezionare se stesso E: Dev'esserci il confronto col prossimo, a patto che questo non comporti un condizionamento da parte di quest'ultimo tramite false credenze. S: Comunicare col prossimo è necessario al fine di esprimere se stessi. |
Partecipare
alla vita politica
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I
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F
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F/I
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A: Per
Aristotele solo chi partecipa attivamente alla vita politica del
proprio Stato può esserne considerato parte e può essere
appellato come 'cittadino libero'. E: Epicuro suggerisce il distacco dalla vita politica (intesa come partecipazione attiva), in quanto portatrice di affanni, ma non rifiuta la società e lo Stato, essendo questi indispensabili per l'uomo. S: Pareri discordanti: A.S: La politica è indifferente all'individuo, non dipende da quest'ultimo. M.S: La partecipazione alla vita politica rientra nei doveri dell'individuo, a seguito della sua identificazione nel contesto sociale in cui vive (razionalità universale). ** |
Aiutare
gli altri
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I
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I
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I
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A: Negando
l'amore all'altro si negherebbe il bene a se stessi, sicché si
ama veramente se stessi solo portando l'amore all'altro E: L'aiuto al prossimo è concepito solo se ricambiato (fine utilitaristico). S: Aiutare i propri amici è un dovere comportato dall'adesione degli Stoici alla razionalità dell'essere sociale. ** |
Aristotele
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Epicuro
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Stoici
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Motivazioni
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Avere
molto denaro
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F
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F | F | A: Condanna
l'uso della moneta e lo spendere denaro per bisogni non
strettamente necessari, attività che col passare del tempo può
portare a una forma di perversione dell'economia. E: Il denaro in quantità eccessive è posto nei bisogni non naturali e non necessari, in quanto causa di una continua ricerca del superfluo, che provoca turbamento. S: Pareri discordanti: A.S: Ciò che è esterno al saggio (che quindi va oltre la ragione) gli è indifferente. M.S: Alla felicità dell'uomo concorrono le circostanze esterne, tra cui l'agiatezza (economica). ** |
Essere
in buona salute
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I
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F | I | A: La
felicità non può prescindere dalle 'condizioni favorevoli', tra
cui la salute. E: Il saggio non deve essere turbato dal presentarsi del dolore fisico, ma deve essere in grado di renderlo tollerabile, che esso sia di lunga o di breve durata. S: Pareri discordanti: A.S: Ciò che è esterno al saggio (che quindi va oltre la ragione) gli è indifferente. M.S: Alla felicità dell'uomo concorrono le circostanze esterne, tra cui l'agiatezza (prosperità). ** |
Essere
proprietari di una casa
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I
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I | / | A: Riscopre
l'importanza della proprietà privata. E: La scuola di Epicuro fu fondata nel giardino della casa da lui acquistata, pertanto essa ha per lui una particolare importanza, poiché senza di essa non esisterebbe alcuna comunità. S: Gli Stoici non si esprimono a riguardo. |
Avere
libertà di pensiero
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I
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I | I | A: Aristotele
da alla sua etica un tratto individuale, dando inizio a un periodo
in cui il riferimento all'individuo cresce e si afferma,
sovrastando il riferimento alla polis. E: La libertà è necessaria per gli Epicurei, concetto ripreso dal 'Clinamen', ovvero la deviazione del moto rettilineo degli atomi (sempre di concezione Epicurea), che nella realtà si identifica nella libertà di scelta per l'uomo. S: L'uomo è libero di agire/pensare per quanto concerne le azioni che dipendono da lui (oggetto di lode o biasimo), nella misura in cui non può opporsi però al fato. |
Avere
un buon lavoro
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F
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F | F | A: Perché
i cittadini possano diventare virtuosi e felici la loro vita
dev'essere libera dal lavoro, che tocca agli schiavi. E: Il lavoro porta alla competizione, quindi al turbamento, pertanto non è indispensabile averne uno. S: Nell'antica Stoa come nella Media non si parlerà direttamente di 'lavoro' ma di impegno politico/civile. Inizialmente entrambi erano svalutati, in quanto gli Stoici non gli attribuivano una priorità nella loro vita, ma nella Media Stoa si comincerà ad apprezzare la vita comunitaria, e quindi a dimostrare una maggiore disponibilità anche nel contesto comunitario. *,** |
Essere
liberi di muoversi
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I
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F | I/F | A: La
felicità non può prescindere dalle 'condizioni favorevoli', tra
cui la capacità di movimento. E: Epicuro non teme la malattia/indisposizione fisica, in quanto non pensa che essa possa compromettere l'imperturbabilità dell'animo di un individuo. S: Pareri discordanti: A.S: Ciò che è esterno al saggio (che quindi va oltre la ragione) gli è indifferente. * M.S: Alla felicità dell'uomo concorrono le circostanze esterne, tra cui l'agiatezza (prosperità). ** |
Fare
un lavoro che piace
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F
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F | F | A: Il
lavoro è visto dal filosofo come un'azione legata alla necessità,
infatti spesso a carico degli schiavi, di conseguenza non ha nulla
a che fare col piacere. E: Il lavoro porta alla competizione, quindi al turbamento, pertanto non è indispensabile averne uno. S: Nell'antica Stoa come nella Media non si parlerà direttamente di 'lavoro' ma di impegno politico/civile. Inizialmente entrambi erano svalutati, in quanto gli Stoici non gli attribuivano una priorità nella loro vita, ma nella Media Stoa si comincerà ad apprezzare la vita comunitaria, e quindi a dimostrare una maggiore disponibilità anche nel contesto comunitario. *,** |
Realizzare
i propri desideri
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I
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I | I | A: Per
Aristotele la virtù che ci permette di controllare i nostri
desideri non ci deve portare a reprimerli, ma semplicemente a
controllarli mantenendo sempre una giusta misura. E: I desideri che possono essere realizzati sono quelli che rientrano nei bisogni naturali e necessari e in quelli naturali e non necessari (realizzati occasionalmente). S: I desideri possono essere realizzati se appartenenti alla fascia dei beni preferibili per l'uomo (in quanto convenienti alla sua natura). |
Avere
la facoltà di scelta autonoma
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I
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I | I | A: I
comportamenti virtuosi si fondano su una libera assunzione di
responsabilità da parte dell'individuo che li compie. E: La libertà è necessaria per gli Epicurei, concetto ripreso dal 'Clinamen', ovvero la deviazione del moto rettilineo degli atomi (sempre di concezione Epicurea), che nella realtà si identifica nella libertà di scelta per l'uomo. S: L'uomo è libero di agire/pensare per quanto concerne le azioni che dipendono da lui (oggetto di lode o biasimo), nella misura in cui non può opporsi però al fato. |
Poter
leggere
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I
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I | I | A: Le
lettere, come le altre 'materie fondamentali d'insegnamento',
svolgono una funzione educativa essenziale. E: Nella scuola epicurea la dottrina filosofia si diffondeva sia oralmente che per via scritta, pertanto era indispensabile saper leggere. S: Nella scuola stoica la dottrina filosofia si diffondeva sia oralmente che per via scritta, pertanto era indispensabile saper leggere. |
Agire
con saggezza
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I
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I | I | A: La
saggezza è una delle quattro virtù dianoetiche. E: La prudenza (sinonimo di saggezza) è per gli Epicurei il bene massimo. S: La saggezza è fonte di felicità, poiché conduce l'uomo sulla retta via. |
Pensare
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I
|
I | I | A: Pensare
è alla base della vita contemplativa, elogiata dal filosofo. E: Il pensiero è alla base della vita di un filosofo, è quindi impossibile filosofare in assenza di esso. S: Il pensiero è alla base della vita di un filosofo, è quindi impossibile filosofare in assenza di esso. |
Conoscere
la verità
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I
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I | I | A: La
sapienza costituisce per il filosofo il 'sommo bene', capace di
dare all'uomo la felicità. E: E' importante per gli Epicurei venire a conoscenza della verità riguardo le paure che infliggono la società, frutto di false credenze e di false aspettative (ignoranza). S: Obbiettivo dello Stoico è riconvertire in modo razionale i giudizi e le false credenze instaurate dalla società, quindi giungere alla verità, anche detta come 'libertà dalle cose esteriori'. |
Ascoltare
la musica
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I
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/ | I | A: La
musica, proprio perché è un'imitazione della realtà, ha un
preciso valore conoscitivo oltre ad essere una delle 'materie
fondamentali d'insegnamento'. E: Epicuro non si esprime a riguardo. S: La musica, intesa come suoni, è fondamentale, poiché proprio i suoni vanno a formare le parole, grazie alle quali avviene la comunicazione tra gli esseri umani. |
Parlare
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I
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I | I | A: La
parola è un qualcosa di necessario nella quotidianità di un
individuo. E: Per il filosofo le parole sono suoni che a loro volta sono frutto di 'atomi linguistici'. Questi, scontrandosi tra loro, danno vita alle parole, quindi ai linguaggi. S: Le parole (assieme a cose e significato) vanno a costituire la tripartizione del 'significato delle parole' introdotta dagli Stoici. |
Cercare
la verità
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I
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I | I | A: La
ricerca della verità sta alla base della 'vita contemplativa',
unica esistenza degna di un essere razionale qual'è l'uomo. E: E' importante per gli Epicurei venire a conoscenza della verità riguardo le paure che infliggono la società, frutto di false credenze e di false aspettative (ignoranza). S: Obbiettivo dello Stoico è riconvertire in modo razionale i giudizi e le false credenze instaurate dalla società, quindi giungere alla verità, anche detta come 'libertà dalle cose esteriori'. |
Avere
la possibilità di esprimere se stessi
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I
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I | I | A: La
libera espressione di noi stessi sta alla base della nostra
quotidianità. E: Senza la libertà di espressione non ci sarebbe nessun tipo di scuola filosofica. S: La libertà interiore è molto importante per gli Stoici, tanto che qualora dovesse venire meno a causa di fattori esterni il suicidio sarebbe giustificato (unicamente dallo Stoicismo), pertanto l'espressione della propria opinione è necessaria. Si deve sempre tenere conto, però, del limite oltre il quale l'uomo non ha potere, ovvero il 'logos' (fato). |
Soddisfare
ogni bisogno
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F
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F | F | A: Gli
unici bisogni da soddisfare sono quelli strettamente necessari,
definiti 'elementari' (nutrirsi, ripararsi e riprodursi). E: I bisogni da soddisfare sono quelli che non generano sofferenza/turbamento nell'anima (bisogni naturali e necessari e, con moderazione, quelli naturali e non necessari). S: I bisogni possono essere soddisfatti se appartenenti alla fascia dei beni preferibili per l'uomo (in quanto convenienti alla sua natura). |
Essere
istruiti
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I
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I | I | A: Fine
supremo dell'educazione è consolidare la stabilità dello Stato,
formando buone abitudini ed educando moralmente, oltre che
intellettualmente, i cittadini. E: Far parte della scuola, cosa necessaria per un Epicureo, comporta essere istruiti, pertanto esserlo è indispensabile. S: Frequentare una scuola comporta l'essere istruiti, così come bisogna essere istruiti per fare considerazioni corrette e quindi agire secondo ragione. |
Ridere
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I
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I | F | A: Fa
parte del provare piacere, ovviamente sempre senza sfociare
nell'eccesso. E: Gli Epicurei dicono che il piacere sia da perseguire in quanto ci permette di capire cosa, nella vita, possa portare bene e cosa no. Ridere è una forma di piacere. S: Ridere fa parte del provare piacere, il che è una passione. (Le passioni sono definite dagli Stoici 'malattie dell'anima' e nascono da un indebolimento della ragione a seguito di giudizi errati sulla natura delle cose). |
Provare
emozioni
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I
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I | F | A: Essere
dotati di ragione non significa reprimere totalmente le emozioni,
ma cercare di controllarle mantenendo sempre una giusta misura. E: I sentimenti, che nascono dalle sensazioni, sono un mezzo fondamentale per arrivare ad avere la consapevolezza di cosa dobbiamo perseguire e cosa dobbiamo evitare nella vita. S: Le emozioni danno vita alle passioni (piacere, dolore, desiderio e paura) e queste ultime causano turbamento nell'animo, pertanto devono essere represse. |
Conoscere
il dolore
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I
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I | F | A: Il
dolore fa parte delle emozioni, come il piacere, e in quanto tale
si deve provare ma senza farsi sovrastare da esso, sempre stando
nel giusto mezzo. E: Il dolore è un sentimento che porta l'individuo a riconoscere cosa può recargli sofferenza, grazie ad esso distinguiamo il male dal bene. S: Il dolore è ragione di turbamento per l'individuo, ed essendo l'imperturbabilità e l'assenza di dolore i principi dello Stoicismo, esso dev'essere evitato. |
Sempre
partendo dalla scheda conferitaci
dall'insegnante qualche lezione fa ( vedi scheda
Zoe ), sulla quale la classe aveva dovuto lavorare al fine
di stabilire cosa fosse per i vari gruppi 'INDISPENSABILE' e
cosa 'FAVOREVOLE' di
ciò che gli veniva proposto, ho suddiviso i punti in questione in
due grafici, escludendone alcuni in quanto non ho saputo collocarli
in nessuna delle due categorie a causa del contesto
storico e
dell'insufficienza
di fonti (come
per esempio: Possedere un'automobile, avere un collegamento internet
ecc.).
Detto
questo, nel primo grafico ho collocato i punti che rientrano nella
fascia riguardante i 'rapporti col prossimo' (
amici, famiglia ), mentre nel secondo ho elencato i punti riconducibili alla 'realizzazione personale' ( istruzione, autonomia, sentimenti ).
Osservando
i grafici possiamo vedere che Aristotele, Epicuro e gli
Stoici concordano sui seguenti punti:
Per quanto riguarda ciò che è visto INDISPENSABILE: ( Avere degli amici; essere un buon amico; comunicare con gli altri; aiutare gli altri; avere la possibilità di esprimere se stessi; cercare la verità; parlare; conoscere la verità; pensare; agire con saggezza; poter leggere; avere la facoltà di scelta autonoma; realizzare i propri desideri; avere libertà di pensiero ).
Per quanto riguarda ciò che è visto FAVOREVOLE: ( Fare un lavoro che piace; avere un buon lavoro; avere molto denaro; incontrare persone nuove ).
In entrambi i grafici ho indicato col simbolo * le considerazioni che sono state fatte da filosofi Stoici appartenenti al periodo dell'Antica Stoa, differenti da quelle dei filosofi appartenenti alla Media Stoa, che invece ho indicato col simbolo **.
La
lettera I sta per INDISPENSABILE, mentre
la lettera F sta per FAVOREVOLE.
Eleonora Coni, IV P